poche le speranze, ed immutato il doloroso impegno di esistere allo spettacolo dello strazio della ragione, e del trionfo dell'inetta, idiota, complice accondiscendenza.
altra serata
d'attesa, magnifico
nulla e lucente
sembianza di missione
compiuta, e brillante.
fuori, la pioggia
caduta a dilavare
tutta l'angoscia,
di corsa cieca e folle
verso l'empio stendardo.
piano, il sonno
sovviene. e pietoso
lenisce la malata
presenza a te stesso, le
pavide sfide reali.
resta del tempo,
che segna di vedovo
stemma, il silenzio.
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