tag:blogger.com,1999:blog-67254290421430110282024-03-13T11:40:56.433+01:00haiku, come klee dipingesse picassowaiting to become a member of the dead poet society. il tutto a (suo) tempo debito, intendiamoci.
<br><br>
solo i poeti, in quanto capaci di mettere più a rischio di tutti il proprio linguaggio fino quasi a smarrirlo, sono in grado, in questa condizione di povertà interiore, di ritrovare il senso del sacro e quindi l'intimo rapporto che unisce l'essere all'uomo. (heidegger, sul pensiero poetante)gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.comBlogger1220125tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-73831842329439556692015-12-26T10:48:00.001+01:002015-12-26T11:22:04.431+01:00dette, prima di pensate<p dir="ltr">il senso delle tue parole, o meneceo, m'è chiaro. quel che mi sfugge è la tua motivazione, la tua ragion sufficiente, a pronunziarle. </p>
<p dir="ltr">queste parole<br>
voce dal sen fuggita<br>
ora mi pento:<br>
tanta la fretta<br>
la poca assennatezza</p>
<p dir="ltr">avrò pensato<br>
di certo troppo tardi<br>
che quanto detto <br>
impegno procurato.<br>
stolto: ora ti tocca. </p>
<p dir="ltr">esciti quindi<br>
dal comodo piumone:<br>
fuori fa freddo?<br>
niente, a paragone <br>
di parola mancata</p>
<p dir="ltr">che freddo muove<br>
e disdecoro porta. <br>
porta che chiudi,<br>
prima sia fatto tardi<br>
calata sia la sera. </p>
gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-35659731950951810512015-11-07T23:31:00.001+01:002015-11-07T23:31:03.356+01:00i quattro quarti della bestia trionfantele questioni filosofiche sono un po' come i quattro quarti della bestia: uno le pone, l'altro le avversa, il terzo ne fa esegesi, il quarto le sorpassa. e avanti il prossimo.<br />
<br />
<br />
candido foglio<br />
solo una linea giace<br />
e dividendo<br />
quattro le sghembe parti<br />
quattro i partiti contro<br />
<br />
prima l'autore<br />
che tanta linea trasse.<br />
di propria hubris<br />
ebbro, s'erge spavaldo<br />
di qua dal proprio parto<br />
<br />
poi l'avversario:<br />
incalza, eristico<br />
nei detti, e di<br />
logiche sentenze ad<br />
avversione adorno<br />
<br />
quindi 'l fedele<br />
scolaro del maestro:<br />
ripitta linea<br />
d'esegetica tinta,<br />
e di ragion veduta<br />
<br />
infin l'alieno<br />
che viene a dimostrare<br />
tutto è mal posto,<br />
è da ridisegnare:<br />
abbiate fede, devo<br />
<br />
solo lavorare.<br />
e quindi torna 'l foglio<br />
a bianco, e da<br />
qui chiede nuova ligna:<br />
che tratta, si riparte.gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-56284139430257568752015-07-03T08:13:00.001+02:002015-07-03T08:13:35.740+02:00 alla fine della proairesi<p dir="ltr">forse è meglio temere la propria proairesi: renderà inadatti al mondo, solo perché metterà in grado di leggerlo. a ben pensarci kant avrebbe dovuto mettere in guardia il neofita dal confondersi con i propri occhiali rossi, e forse lo fece, e forse non fummo in grado di capirlo. <br></p>
<p dir="ltr">quando il vaso <br>
di moderna pandora, <br>
riempito ad arte<br>
da squallidi buffoni,<br>
malvagità professa.<br></p>
<p dir="ltr">vedi ben chiaro<br>
il male che raccoglie<br>
il danno grave<br>
il dolo, manifesto<br>
nell'attraente buccia. <br></p>
<p dir="ltr">ora ne fuggi<br>
e corri via lontano<br>
da quell'incendio<br>
brillante di luce e di<br>
guizzi curiosi ornato. <br></p>
<p dir="ltr">mentre là, sulla<br>
montagna d'ostinata<br>
ragion agita<br>
quella severa pace<br>
che salvezza somiglia. </p>
gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-38519183157974260872015-07-01T11:28:00.001+02:002015-07-23T21:03:01.710+02:00peri phÿseos<p dir="ltr">tutto il valore della lezione greca può rappresentarsi nella genesi del mito, e nel suo successivo esodo verso la ragione. in fondo, per adorare il lògos è necessario attribuirgli cosmologia, finalismo ed etica. </p>
<p dir="ltr">nulla che il mito di prometeo non esemplifichi adeguatamente. </p>
<p dir="ltr">sulla natura, <br>
quélla madre perfétta<br>
e non coinvólta<br>
nel vano tentativo <br>
del vivere dei bruti. </p>
<p dir="ltr">madre asintoto,<br>
massimo fenomeno,<br>
che l'essenza del<br>
reale rappresenti. <br>
parlaci, e di nuovo, </p>
<p dir="ltr">torni dal monte<br>
il folle prometeo<br>
ebbro di hubris<br>
e vate al tempo stesso<br>
ospite solerte e</p>
<p dir="ltr">vittima di sua<br>
propria parresìa, sì<br>
che ci sia dato<br>
nuovo mezzo opportuno<br>
di terrena salvezza. </p>
gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-40933170213104378572015-06-30T08:15:00.001+02:002015-06-30T08:50:50.821+02:00bull durham, summer '015<p dir="ltr">volendo trarre vantaggio concreto dalla grande lezione della cultura greca, uno può, largo circa, dividere la propria esistenza in due periodi, due fasi: una prima, a suo modo mitopoietica, nella quale è opportuno costruisca un repertorio di fonti ispirazionali, siano esse figure di santi o di eroi, o più prosaicamente di personaggi di film, libri, e di sceneggiature. a seguire potrà divertirsi a riconoscere queste situazioni mano mano che gli accadono, ed avendole in questo modo previste le troverà certo meno dure. </p>
<p dir="ltr">ad esempio, non ricordassi la contraddizione esistenziale di kevin costner in bull durham, questa mia presente mi parrebbe davvero insopportabile. </p>
<p dir="ltr">batto la palla, <br>
nell'aja polverosa<br>
del sole a picco. <br>
nel superfluo meriggio,<br>
l'inutile partita. </p>
<p dir="ltr">lontane grida<br>
di cani per dovere<br>
intenti, recan<br>
affanno 'la quiete<br>
del sagace tacchino</p>
<p dir="ltr">conscio sereno<br>
di quanta sua natura<br>
a corda legato<br>
convenga, e felice<br>
il suo natale attende. </p>
<p dir="ltr">quando fortuna<br>
viene la pioggia, muta<br>
e rasserena<br>
l'aria, stanca di voci<br>
parlanti senza dire. </p>
gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-79548104467527065082015-01-18T23:55:00.001+01:002015-01-19T00:02:01.298+01:00la speranza finisce <p dir="ltr">quando i celti, affidata la loro speranza, ne vedono inevitabile l'avvicinarsi a condanna, a fallimento, allora intonano un canto, uno qualsiasi, un canto di marcia verso la battaglia, verso la sicura morte che ad essa segue, e solo gloriosamente anticipata. e nel canto piangono tutte le lacrime, <u>e</u> ridono assieme, perché se muore la speranza, di essi muore solo l'illusione che speranza ha suscitato. The triangle tingles and the trumpet plays slow.<br></p>
<p dir="ltr">guarda la marcia, <br>
verso fine sicura, <br>
persa speranza. <br>
intona la canzone<br>
che tenga compagnia</p>
<p dir="ltr">questo percorso<br>
così pareva lieto, <br>
tanto dolore<br>
ha portato, invece,<br>
eppure rifaresti</p>
<p dir="ltr">la stessa strada, <br>
spereresti ancora<br>
nella fortuna, <br>
nel fato ignorante, <br>
la cieca provvidenza. </p>
<p dir="ltr">mentre, se intendi,<br>
l'oracolo ti spiega,<br>
illuso a morte:<br>
adesso puoi piangerne<br>
e riderne, assieme.<br>
</p>
gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-89986409317754974752015-01-17T00:38:00.001+01:002015-01-17T08:57:16.643+01:00la mia canzone<p dir="ltr">mi si dice che lo spirito dei popoli celti <u>giaccia</u> nelle loro canzoni: <u>sventurato</u> sia chi di quelle canzoni la strada abbia smarrito. </p>
<p dir="ltr">la mia canzone:<br>
parole a caso, muto<br>
il sentimento<br>
e povera di suono, <br>
così come mi viene</p>
<p dir="ltr">solo un sussurro,<br>
che rompe il silenzio<br>
la buja notte<br>
dove il sonno lascia<br>
posto, e disperato</p>
<p dir="ltr">a quel rimpianto<br>
sempre saputo, sempre<br>
temuto mostro, <br>
sempre destino, fato <br>
disgraziato di folle</p>
<p dir="ltr">che sguardo levi<br>
verso quella luce di<br>
stella proibita. </p>
<p dir="ltr">forse è meglio che ne parli il bardo de Sfroos</p>
<p dir="ltr">(E alura te speci che<br>
Suta l'ala de la sciguèta<br>
Fermu cume un saant de marmu<br>
Cumè una quercia cumè un bull</p>
<p dir="ltr">e cumè l' oecc del pèss gio in tèra<br>
cumè l'umbria de la buteglia<br>
cumè la cruus del cimiteri<br>
cumè sto pràa pièe de guldoni urmai spendüü</p>
<p dir="ltr">te speci che fin che'l suu ghe n'ha pièe i ball<br>
fin che passa il pipistrèll<br>
finche il muund gh'a pioe i paròll</p>
<p dir="ltr">e me podi scultà i tòo<br>
me te speci che.)</p>
gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-64526403798345236122014-12-24T19:50:00.001+01:002014-12-24T19:50:19.391+01:00la stella della vigilia di natale<p dir="ltr">ancora non sò quanto sarà da ringraziare questo natale, per quel che sta portando. ma per l'ablazione del tartaro schifoso cialtrobauda già mi resta grato, e consolante. che se questa è metafora di parte destruente, allora davvero  meravigliosa majeutica potrà seguire. <br></p>
<p dir="ltr">vigilia di natale</p>
<p dir="ltr">cieca la notte<br>
il bujo senza tempo<br>
detta l'eterno<br>
fuori le mura nulla<br>
par accadere, niente. </p>
<p dir="ltr">nella capanna<br>
poche cose banali<br>
anche consunte<br>
qualche parva razione<br>
del vino, della frutta</p>
<p dir="ltr">cerchi miracol<br>
che riporti speranza,<br>
ritrovi strada<br>
già smarrita, creduta<br>
persa, e denegata. </p>
<p dir="ltr">guardi le mani, <br>
a forma di preghiera<br>
giunte ormai stanche<br>
del lavoro paziente, <br>
di chi aspetta sera.</p>
<p dir="ltr">e mentre tutto<br>
potrebbe parer perso, <br>
e vuoto sforzo<br>
e senza ricompensa<br>
vedi la stella, splende. </p>
gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-83319190647301953222014-12-15T08:09:00.001+01:002014-12-15T10:59:31.952+01:00verso la fine del tunnel <p dir="ltr">iniziare il lunedì con un viaggio inopinato al palazzo del satanasso cialtrobaudita è in fondo confortante. fatta questa cortese visita, il resto mi resterà lieve.</p>
<p dir="ltr">e andando, sul treno che sbaglia <br>
<u>giusto</u> posata a modo la bagaglia<br>
trattengo a fatica la sbadiglia<br>
nel mentre che oltrepasso la gentaglia<br>
gravata di zavorra la caviglia</p>
gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0Centrale, Milano45.48397 9.206097tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-90111109191086445522014-12-08T22:28:00.001+01:002014-12-08T22:28:45.194+01:00la zuppa di Cerere<p dir="ltr">ogni tanto mi piace fingermi in armonia con la natura, e dare congedo al permaloso Cirano che alberga da qualche parte del mio nulla. </p>
<p dir="ltr">lungo meriggio<br>
trascina, senz'affanni<br>
dove Cerere<br>
padrona della casa <br>
il desco apparecchia</p>
<p dir="ltr">la zuppa mesce:<br>
dell'ultimo conforto<br>
segno segreto. <br>
stanco, il viaggiatore<br>
e ricco di tesori</p>
<p dir="ltr">gode il silenzio. <br>
quanto passato ora<br>
non serve, buffa<br>
signora. e pietosa<br>
compagna di canzoni. </p>
<p dir="ltr">testimoniata<br>
l'umana sofferenza, <br>
vinta passione, <br>
esercitata cura, <br>
eccoti saggio. bravo. </p>
gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-5224580105102513332014-10-07T23:25:00.001+02:002014-10-07T23:25:46.022+02:00la curva cieca, verso l'inverno<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.31999969482422px; margin-bottom: 6px;">
preparandosi all'inevitabile, alla romagnolissima battilarda di domani e con fortuna anche dopo, il conte sazzòne ringrazia tutti i lettori di cavalli et segugi per l'attenzione e pazienza mostratagli. la nuova terzina 7-7-5 potrebbe valere solo un esperimento, ma poi che importa, e a chi?</div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.31999969482422px; margin-bottom: 6px;">
<br /></div>
<div style="background-color: white; color: #141823; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.31999969482422px; margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
riedo, fischiettando,<br />quella romagna cheta<br />serenamente</div>
<div class="text_exposed_show" style="background-color: white; color: #141823; display: inline; font-family: Helvetica, Arial, 'lucida grande', tahoma, verdana, arial, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 19.31999969482422px;">
<div style="margin-bottom: 6px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 6px;">
riapre porta d'autunnal<br />fosco, tetro contemplo.<br />ragion fuggita</div>
<div style="margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
e speranza mutata<br />da tutte queste prove<br />fattane strame</div>
<div style="margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
buono il seminatore:<br />smarrito il suo talento<br />facil 'l consiglio</div>
<div style="margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
<br /></div>
<div style="margin-bottom: 6px; margin-top: 6px;">
porta molta pazienza<br />dietro la curva cieca<br />ecco: l'inverno.</div>
</div>
gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-55825858836764968292013-10-09T22:31:00.001+02:002013-10-10T00:54:38.915+02:00biglietto di zona del silenzio<p dir="ltr">ah, vate montale, quanta ispirazione donata. e tu frecciarossa, nella tua carrozza chiostro moderno di monaci raminghi ultraveloci. grazie.</p>
<p dir="ltr">spesso il malo sabaudo ho sopportato</p>
<p dir="ltr">spesso il malo sabaudo ho sopportato<br>
era il gobbo ladrone che t'imbroglia <br>
era il nonsenso, di malavoglia<br>
figlio, era ragione violentata. </p>
<p dir="ltr">pace sovvenne, fuor di quest'indugio:<br>
mandato da divina provvidenza<br>
era biglietto di zona del silenzio<br>
in stazione, al binario, frecciarossa pronto - partito.</p>
gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-55344145575783076572013-09-13T23:26:00.001+02:002013-09-14T08:54:28.189+02:00la vana fuga dal pollaio cialtrobauda<p>saremmo ingrati stolti se non ricordassimo la lezione di catone, se derogassimo dalla missione illuminista, se non operassimo vera tolleranza denunciando il male non appena lo si sia riconosciuto. e pazienza se tutta questa risoluzione, così faticosamente individuata, non ci distinguerà da quel tavolo che cerchiamo di misurare da tutta la vita. e pazienza se la nostra ipotesi non passa la luce della ragionevole alba - la missione resta onestamente compiuta, l'effimero palo della vittoria è stato meritato.</p>
<p>guarda la scala<br>
sbuca dalla soffitta,<br>
da quel pollaio<br>
dove prude a vergogna,<br>
cappone cialtrobaudo</p>
<p>béstia servile<br>
d'inchino esercitata<br>
cortese lode<br>
segno ipocritico<br>
d'adulante parlata</p>
<p>sul pavimento<br>
i frutti conseguiti,<br>
guano verace,<br>
soggiace a vergognosa<br>
rimembranza e memento</p>
<p>fuor dalla stalla<br>
sgomberata l'aria dal<br>
vento sereno,<br>
voce di prometeo:<br>
l'eroe padre</p>
<p>godo contento<br>
nella notte, sorella e<br>
cara compagna<br>
dei miei vani pensieri,<br>
fantasmi dell'aurora.</p>
gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-29290425348844277732013-09-13T00:20:00.001+02:002013-09-13T00:21:04.294+02:00la collina del fiore della tolleranza<p>a volte la riflessione razionale, assieme a tutti i suoi righelli, conduce ad eccessiva durezza verso se stessi, eppure ogni volta che esercitiamo perdono e tolleranza stiamo in effetti coltivando quel fiore che ci renderà, al momento opportuno contenti della nostra condotta.<br></p>
<p>sulla collina,<br>
crinale spazzato dal<br>
vento feroce,<br>
resto deciso, quasi<br>
impettito pupazzo</p>
<p>congrua effige<br>
della volontà cieca<br>
della tensione<br>
bestiale verso, pazzo,<br>
il fallace stendardo</p>
<p>mentre, nascosto e<br>
quasi dimenticato,<br>
bello e suadente,<br>
cresce ai miei piedi<br>
l'onesto fiore figlio</p>
<p>della clemenza,<br>
quando esercitata,<br>
di temperanza,<br>
modo strada ferrata<br>
a saggia direzione.</p>
gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-50134224468718882152013-09-10T08:47:00.001+02:002013-09-11T13:17:44.685+02:00le quiete elucubrazioni che fanno zavorra alla fine dell'estatela prima perturbazione di settembre, le menti migliori che come sempre saggiamente disertano cernobbio, l'elenco dei libri di scuola. e poi dicono non servano paradisi artificiali, o almeno una catartica vendemmia. a me tocca la pessima reincarnazione cialtrobaudita, e assistere rassegnato ed incattivito all'irreversibile declino dello spirito geometrico - già quello di finezza era sparito da un pezzo. la canzonetta triste del cantantucolo smacchiante felini, sopravvalutato ingranaggio del media system, sparge fredda melassa vischiosa sopra questa torta indigesta, e la nasconde all'occhio ingenuo del bambino, che comunque non merita questa condiscendenza pelosa.<br />
<br />
triste ritorno<br />
settembre maledetto<br />
restavo al mare<br />
dove, immaginando<br />
la fine dei miei giorni<br />
<br />
potevo, quasi<br />
fosse volo planato,<br />
oppure lento<br />
obliquo stanco passeggìo<br />
dell'ultimo bagnino<br />
<br />
figurarmi che<br />
tutto tornasse salvo<br />
come non fosse<br />
mai stata, la stagione<br />
della mia furia cieca.<br />
<br />
ma ora è tardi<br />
e la luce è scemata:<br />
resto rondone,<br />
che attende di migrare<br />
e non sa se tornerà.gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-86321544535546484742013-05-27T09:47:00.001+02:002013-05-27T09:56:44.882+02:00cosa ci fa una rondine se non è primavera?(mi accontenterò del tempo andato)<br />
<br />
<br />
rondine folle,<br />
tutto questo peregrino<br />
trambusto, reso<br />
vano dalla tua cieca,<br />
irrisolta vaghezza<br />
<br />
<br />
musica, taci.<br />
e tu, antica scienza<br />
di tolleranza<br />
soccorrimi, spiegami<br />
ragione, ed ausilio.<br />
<br />
<br />
pallida luce<br />
che ancora schiarivi nel<br />
triste meriggio<br />
affievolita certo,<br />
ma mai data per morta<br />
<br />
<br />
riposa. grazie.<br />
ora, mio basto greve,<br />
basti a te stesso.<br />
portato ad espiazione,<br />
sei grato compagno.<br />
<br />gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-23177370861049148632013-05-23T10:21:00.001+02:002013-05-23T10:21:24.050+02:00la lunga strada verso il mare<p dir="ltr">venga l'estate<br>
dimentico l'inverno<br>
tutto quel freddo<br>
esco, mi chiedo, dalla<br>
stanza, vuota di voci</p>
<p dir="ltr">senza colori,<br>
nessuna distrazione<br>
culla perfetta<br>
rifugio prestato alla<br>
serena riflessione</p>
<p dir="ltr">ma fuori là<br>
bambini che ridono<br>
speranza rifiorita.<br>
tempo che passa invano:<br>
adesso basta, penso.</p>
<p dir="ltr">verso il mare,<br>
la strada è ancora lunga.<br>
andiamo, presto<br>
sarà quello che, nella<br>
paziente attesa, verrà.</p>
gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-83319626248223810432013-03-10T21:03:00.001+01:002013-03-10T21:03:38.491+01:00la lampada che, spostata, illumina il retro della mia stanza<br />
credevate forse fossi scomparso? per dirla con eraclìto, certo che si.<br />
<br />
altro silenzio.<br />
voltata la pagina<br />
è nuova tela<br />
e bianca, che incombe<br />
e chiede il colore:<br />
<br />
sforzo creativo,<br />
momento di sintesi,<br />
superamento.<br />
dopo mesi d'inverno<br />
ragione assonnata<br />
<br />
nulla di nuovo?<br />
ogni cosa diversa.<br />
come lampada<br />
<br />
solo spostata<br />
che mette luce al retro<br />
della mia stanza.<br />
gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-69835404128810759332012-05-21T23:09:00.002+02:002012-05-21T23:09:28.490+02:00il tempo del silenziopoche le speranze, ed immutato il doloroso impegno di esistere allo spettacolo dello strazio della ragione, e del trionfo dell'inetta, idiota, complice accondiscendenza.<br />
<br />
<br />
altra serata<br />
d'attesa, magnifico <br />
nulla e lucente<br />
sembianza di missione<br />
compiuta, e brillante.<br />
<br />
fuori, la pioggia<br />
caduta a dilavare<br />
tutta l'angoscia,<br />
di corsa cieca e folle<br />
verso l'empio stendardo.<br />
<br />
piano, il sonno<br />
sovviene. e pietoso<br />
lenisce la malata<br />
presenza a te stesso, le<br />
pavide sfide reali.<br />
<br />
resta del tempo,<br />
che segna di vedovo<br />
stemma, il silenzio. gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-88182787482487176272012-04-07T21:06:00.002+02:002012-04-07T21:06:26.484+02:00il volo vano del gabbianoil conte sazzòne rimugina sulla difficoltà della riflessione sull'essere e sul nulla e su come tutto questo, lungi dal lenire il proprio male di vivere, è solo parvenza di saggezza mentre rasenta ridicolo l'onanismo intellettuale. buona pasqua, ma sarà il caso? <br />
<br />
<br />
<b>guarda gabbiano<br />sotto di te la spiaggia<br />quelle persone<br />schiave tristi di noja<br />comune, ed ingannate</b><br /><br />tutto il tuo volo<br />la calda metafora<br />di leggerezza,<br />sofferenza sospesa,<br />traguardo intravisto<br /><br /><b>vano dimostra<br />il suo significato</b><br />
<b>l'essenza vera</b><br /><br />di possibile<br />che infine disvelata è<br />sola disgrazia.<br /><br />gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-11105688036556196782012-03-23T17:45:00.001+01:002012-03-23T17:48:41.789+01:00l'autunno amaro dell'amaro limone cipriotail conte sazzòne, turco di baffo ma non di costumi, alle prese con le inaspettate ma sapide vicenze degli spacciatori di quote commissionabili, risolve di par suo il problema del quotidiano nascondimento - ma paventando l'inesorabile autunno del proprio medioevo: misantropo, ramingo e resipiscente.<br />
<br />
nella perduta<br />
terra dei lusignani,<br />
quei limoni<br />
amara metafora<br />
di nemesi dovuta<br />
<br />
morta la rosa<br />
dell'immaginifico<br />
autunno, volto<br />
alla ripetizione<br />
d'estate mai vissuta<br />
<br />
sciolte le ali<br />
fatte di ambizione<br />
senza sostanza<br />
<br />
ecco, sazzòne,<br />
guarda: la c'è l'inverno,<br />
che sopravanza.gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-71573892847119532452012-02-16T23:08:00.001+01:002012-02-16T23:08:43.576+01:00la stanchezza del bardol'indebolirsi della vena poetica del sazzòne, forse momentaneo distacco dalla fatica del concetto, temo piuttosto messaggero d'autunno d'un medioevo cui non si sia trovata america per mutarne il declino in nuova speranza per le future generazioni, trova flebile scusa nella congiuntura avversa. <br />e intanto il bicchiere resta sempre mezzo vuoto, e l'arte di vederlo per pieno si disvela in patetica illusoria pseudoscienza. caduto il velo di maja, al conte poco resta dopo aver tanto corso dietro bandiere fallaci, o forse solo passeggiato.<br /><br />il bardo stanco <br />dopo tanti balocchi al<br />canto del cigno:<br />l'anziana crisalide<br />mai fatta farfalla<br /><br />lievi i cimenti,<br />sempre nascosto il braccio,<br />vita di striscio<br />seminato? si, forse<br />mai strappate erbacce.<br /><br />podere avaro<br />e preda di rapaci:<br />scarsa la messe<br /><br />scende la notte<br />e il canto è fatto in<br />triste lamento<br /><br />certo, guccini liquidò tutta questa paturnia con "io solo/qui alle quattro del mattino/l'angoscia e un po' di vino"gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-30852580478493640412012-01-04T23:28:00.000+01:002012-01-04T23:31:57.329+01:00colpo di scena, non pervenuto.il sud comincia a modena sud, ma termina a piacenza sud, ed è direzione che spiega il finale di ogni viaggio. questa è la saggezza immanente del conte sazzòne: non serve a granché, purtroppo, ma la forza del pensiero debole resta forte.<br />
<br />
suoni felici<br />
sento venire da sud,<br />
dove la terra,<br />
fatta meta del mare,<br />
finisce per trovare<br />
<br />
quel certo senso<br />
compiuto e finale di<br />
pace raggiunta.<br />
nessuna soluzione,<br />
nessun colpo di scena<br />
<br />
la sola vera<br />
pacata riflessione<br />
resta inespressa:<br />
<br />
troppo pudore<br />
nel prenderne coscienza:<br />
semplice, vero?gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-55427863420397993232011-11-11T10:24:00.001+01:002011-11-11T10:24:40.157+01:00il freddo del treno che non va da nessuna parteultime volte<br />di un autunno folle<br />girato a spasso<br />tra le pioggie e le bizze<br />pedanti della sorte<br /><br />mal sopportata<br />d'esiliato e negletto,<br />in fuga dalla<br />stupidità cantata<br />nel rito satanico<br /><br />di servi intenti<br />allo strofinamento, a<br />tenersi al caldo.<br /><br />qui, sul treno<br />che mi porta e riporta,<br />un freddo terso.gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-6725429042143011028.post-43940611104306848522011-10-26T00:30:00.000+02:002011-10-28T23:12:10.502+02:00il sonno afflitto del cittadino ignavo in invernonon bisognerebbe passare l'inverno in letargo, in fondo non siamo mica sicuri che ce ne sia un altro, il prossimo anno.<br />
<br />
<br />
senti, il freddo<br />
sintomo dell'inverno<br />
sceso pietoso<br />
a seppellire affanni<br />
sotto la nevicata.<br />
<br />
su, cittadino,<br />
scuotiti dal letargo<br />
della tua ignavia.<br />
rifiuta il sinecura,<br />
sostieni il tuo diritto.<br />
<br />
ma, nella notte<br />
battuta dal vento di<br />
tramontana, un<br />
<br />
pensiero sordo<br />
come dolore negato<br />
affligge il sonno.gpcicerihttp://www.blogger.com/profile/07362450610863294854noreply@blogger.com0