lunedì 13 luglio 2009

il furgoncino che porta a spasso i miei pensieri

la forma tecnica del sonetto giapponese: tanka/tanka/haiku/haiku è un tentativo di realizzare un equilibrio metrico di sentore minimalista. ed allo stesso tempo di permettere un certo respiro narrativo, con le quattro stanze che, lo scrivo come mi viene in mente, potrebbero essere tesi/antitesi/sintesi/farsa ovvero argomento/confutazione/replica/risata, ma anche terra/aria/acqua/fuoco, oppure prudenza/giustizia/fortezza/temperanza. mah, se è vero che troppa struttura soffoca la hubrìs del concetto, un concetto sentito non viene limitato dal formalismo, che anzi ne enfatizza la cifra. per portare a spasso i miei quattro stracci, è fin troppo.

ascolta caro
amico, questa voce
nascosta dietro
espressioni lontane,
parole desuete.


questo crogiolo
di concetti mal cotti,
deboli luci
in una notte triste
dove la luna è spenta.


la strada è persa,
oppure mai tracciata:
tanto è lo stesso.


di tanto in tanto,
un colpo di fortuna:
qualche risata.

1 commento:

Franca Maenza ha detto...

Sono sopraffatta da tanta messe produttiva...che meriterebbe ben altro commento che il mio.
Comunque, non sempre un concetto sentito non viene limitato dal formalismo(a mio parere..modestissimo).
Spesso quando tutto "sfugge", la hubris rivela qualcosa di più di quelli che definisci "quattro stracci".

p.s.Ma QUAL'E' il tuo mare?(sorry: suo mare)