festa di donna,
essere da costola
domina gleba.
waiting to become a member of the dead poet society. il tutto a (suo) tempo debito, intendiamoci.
solo i poeti, in quanto capaci di mettere più a rischio di tutti il proprio linguaggio fino quasi a smarrirlo, sono in grado, in questa condizione di povertà interiore, di ritrovare il senso del sacro e quindi l'intimo rapporto che unisce l'essere all'uomo. (heidegger, sul pensiero poetante)
Visualizzazione post con etichetta libro zero. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta libro zero. Mostra tutti i post
giovedì 27 marzo 2008
quattro: san valentino
frena con l'amore,
al mio paese si dice che:
"amare a più non posso
ti ciuccia fino all'osso"
(aldo, giovanni, giacomo "su la testa" 1992)
p.s.: se qualcuno si ricorda l'episodio tutto intero e me lo dice...
al mio paese si dice che:
"amare a più non posso
ti ciuccia fino all'osso"
(aldo, giovanni, giacomo "su la testa" 1992)
p.s.: se qualcuno si ricorda l'episodio tutto intero e me lo dice...
tre: via crucis
era una cosa che volevo proprio fare: un mantra, tra me e me, "santa madre deh voi fate" da mesi, mi accompagnava attraverso la giornata.
poi ho avuto mezza giornata libera, ho preso su e sono andato a varenna, in riva al lago.
poi ho avuto mezza giornata libera, ho preso su e sono andato a varenna, in riva al lago.
due: gente da treno
ogni mattina, lesto lesto, mi infilo in un vagone di prima classe – scusate ma sono agorafobico, non vorrei mai più passare altri viaggi in condivisione di spazio e di aria con terzi sconosciuti che non hanno presentato all'ingresso certificato di avvenute vaccinazioni – ho già dato.
il vagone è attaccato ad una locomotiva ed appoggiato su di un binario che parte da asso e termina a milano stazione di piazzale cadorna. di solito il treno arriva, quasi mai puntuale ma non con troppo ritardo.
ho imparato a razionalizzare i tempi del risveglio e delle successive attività mattutine, riesco quindi a calcolare i tempi con precisione, il che vuol dire che una volta alla settimana arrivo a prendere il treno per la coda.
salito sul vagone, cerco il mio posto – quello che sono abituato ad occupare – quello che se lo vedo occupato già inizio a pensare che la giornata inizia con il piede sbagliato. mi siedo ed inizio ad isolarmi: cappello, occhiali da sole, bavero alzato, cuffiette, gambe allungate sotto il posto davanti a scoraggiare terzi ad avvicinarsi. non sono molti che osano, ormai: quasi nessuno due volte – l'esperienza viene resa drammaticamente spiacevole.
li guardo e mi vengono in mente pittoresche descrizioni.
il vagone è attaccato ad una locomotiva ed appoggiato su di un binario che parte da asso e termina a milano stazione di piazzale cadorna. di solito il treno arriva, quasi mai puntuale ma non con troppo ritardo.
ho imparato a razionalizzare i tempi del risveglio e delle successive attività mattutine, riesco quindi a calcolare i tempi con precisione, il che vuol dire che una volta alla settimana arrivo a prendere il treno per la coda.
salito sul vagone, cerco il mio posto – quello che sono abituato ad occupare – quello che se lo vedo occupato già inizio a pensare che la giornata inizia con il piede sbagliato. mi siedo ed inizio ad isolarmi: cappello, occhiali da sole, bavero alzato, cuffiette, gambe allungate sotto il posto davanti a scoraggiare terzi ad avvicinarsi. non sono molti che osano, ormai: quasi nessuno due volte – l'esperienza viene resa drammaticamente spiacevole.
li guardo e mi vengono in mente pittoresche descrizioni.
martedì 18 marzo 2008
uno: succede a me stesso
ad essere davvero solipsista, il succedere a me stesso è tutto e solo l'accadere ammissibile. ma non dimentichiamo di esercitare un po' di sano scetticismo, in fondo potrebbe sempre cadermi - inaspettatamente - una tegola in testa.
vale la pena mettersi lì a raccontare quello che ti succede? tanto ad almeno un miliardo di cinesi non interessa. e poi non sono una persona pubblica, non ho un successo da spendere presso aspiranti imitatori, anzi invito l'affezionato lettore a non seguire la mia strada: io predico male e razzolo peggio!
e non credo nemmeno nel mal comune mezzo gaudio, mal comune porta a epidemìa: serve un vaccino, non un bacio in bocca.
atteso quanto precede, mi capita raccontare quanto mi accade, in un modo che non si capisca mai come la penso veramente - fa parte della mia cifra artistica, ovvio.
vale la pena mettersi lì a raccontare quello che ti succede? tanto ad almeno un miliardo di cinesi non interessa. e poi non sono una persona pubblica, non ho un successo da spendere presso aspiranti imitatori, anzi invito l'affezionato lettore a non seguire la mia strada: io predico male e razzolo peggio!
e non credo nemmeno nel mal comune mezzo gaudio, mal comune porta a epidemìa: serve un vaccino, non un bacio in bocca.
atteso quanto precede, mi capita raccontare quanto mi accade, in un modo che non si capisca mai come la penso veramente - fa parte della mia cifra artistica, ovvio.
ringraziamenti
coloro, quelli
che ci sono stato, ma
grave macigno.
coloro, altri,
che non ci sono stato,
cìnere muto.
porto nel cuore
ricordo di tutti, per
affetto vuoto.
mio egoismo,
volto verso stupidi
fatui traguardi.
solo penso, di
queste vaghe frasi
farvi omaggio.
che ci sono stato, ma
grave macigno.
coloro, altri,
che non ci sono stato,
cìnere muto.
porto nel cuore
ricordo di tutti, per
affetto vuoto.
mio egoismo,
volto verso stupidi
fatui traguardi.
solo penso, di
queste vaghe frasi
farvi omaggio.
introduzione: la base ortogonale
per arrivare a fare qualcosa di solito è meglio avere un piano; se proprio non lo si ha, almeno tener presente un sistema di regole entro cui spaziare - il risultato avrà almeno un certo grado di coerenza interna.
iniziamo quindi da quanto ho usato questa volta.
zero.(numero) tutte le numerazioni iniziano da zero.
uno.(metrica) sono ammesse metriche giapponesi come haiku, senryu e tanka. per la definizione puntuale di dette metriche si rimanda alla bibliografia. le immagini a contorno sono o dovrebbero essere degli haiga.
due.(molecola) le metriche potranno essere combinate in vario modo a produrre componimenti più complessi.
tre.(solipsismo) la credenza metafisica di riferimento è il solipsismo.
quattro.(scetticismo) non sono però così ottuso da credere ciecamente nel solipsismo: ho fatto fare dei biglietti da visita.
cinque.(divieto) le maiuscole non hanno cittadinanza, tutte le lettere sono create eguali.
sei.(presenza) esiste un blog, diario online, sito internet http://haiku4klee.blogspot.com/ dove sono stati scritti direttamente o raccolti non appena possibile i materiali alla base di questa o di altre successive raccolte ed elaborazioni. Analogamente, le elaborazioni su base fotografiche sono disponibili su flickr.
sette.(eco) un libro, in genere uno scritto, è una macchina per generare interpretazioni.
otto.(personalizzo) mi piacerebbe che ogni lettore avesse una copia resa unica di questo libello, cercherò di fare qualcosa in questo senso.
nove.(modestia) nel bene o nel male questo è quanto sono riuscito a mettere assieme. sono favorevole ai commenti, sia positivi che a stroncatura.
iniziamo quindi da quanto ho usato questa volta.
zero.(numero) tutte le numerazioni iniziano da zero.
uno.(metrica) sono ammesse metriche giapponesi come haiku, senryu e tanka. per la definizione puntuale di dette metriche si rimanda alla bibliografia. le immagini a contorno sono o dovrebbero essere degli haiga.
due.(molecola) le metriche potranno essere combinate in vario modo a produrre componimenti più complessi.
tre.(solipsismo) la credenza metafisica di riferimento è il solipsismo.
quattro.(scetticismo) non sono però così ottuso da credere ciecamente nel solipsismo: ho fatto fare dei biglietti da visita.
cinque.(divieto) le maiuscole non hanno cittadinanza, tutte le lettere sono create eguali.
sei.(presenza) esiste un blog, diario online, sito internet http://haiku4klee.blogspot.com/ dove sono stati scritti direttamente o raccolti non appena possibile i materiali alla base di questa o di altre successive raccolte ed elaborazioni. Analogamente, le elaborazioni su base fotografiche sono disponibili su flickr.
sette.(eco) un libro, in genere uno scritto, è una macchina per generare interpretazioni.
otto.(personalizzo) mi piacerebbe che ogni lettore avesse una copia resa unica di questo libello, cercherò di fare qualcosa in questo senso.
nove.(modestia) nel bene o nel male questo è quanto sono riuscito a mettere assieme. sono favorevole ai commenti, sia positivi che a stroncatura.
zero: in un freddo inverno

quest'anno l'inverno è stato parecchio triste.
ho iniziato a ragionare su cosa fosse giusto, su cosa non lo fosse, su cosa fosse necessario, su cosa fosse invece superfluo: non ho capito nulla.
poi, forse, la mia strada era quella di scrivere, per vedermi per intero.
erano due anni che non scrivevo più, e gli ultimi articoli per week.it non erano più nulla di sentito: in fondo l'information technology non mi interessava più, specie visto come la si pratica in contesti autodefinentesi d'eccellenza.
l'inverno del nostro affanno è fatto ora tiepida estate, grazie a questo bel sole (o figlio?) di york: avevo in testa la soluzione, mi mancava il problema. solo perchè non lo vedevo - non riuscivo a vedermi dal di fuori. dovevo riuscire a sdoppiarmi per starci dentro, per non soccombere al vacuo che vedevo incombente.
per fortuna gli haiku - due settimane per imparare a padroneggiarne la metrica: tre mesi per scriverne cinquecento, e non credere davvero di esserne capace fino al post numero quattrocentosettantacinque, e poi il rush finale di domenica scorsa.
chi è più vicino al problema è anche più vicino alla soluzione: visto che avevo in testa la soluzione, è evidente che il problema sono io. per un solipsista dovrebbe essere una verità di per sè evidente, poi: per fortuna sono scettico anche su questo.
ad ogni modo è quasi primavera, e questo mio caleidoscopio di sciocchezze è pronto per generare nuove interpretazioni: sotto la neve, pane. ogni volta che qualcuno vede la propria pena almeno momentaneamente alleviata leggendo una di queste mie, allora forse ho fatto qualcosa di buono.
lunedì 17 marzo 2008
libro zero: tavola dei contenuti
passato il 500-esimo post,
si inizia la grande classificazione
in vista di libro zero: ecco il tentativo di indice.
dedica - a uno dei venticinque lettori
prefazione - a cura di maurizio
introduzione - la base ortogonale
ringraziamenti - chi c'è c'è
zero - in un freddo inverno
uno - succede a me stesso
due - gente da treno
tre - via crucis
quattro - san valentino
cinque - otto di marzo
sei - in lingua originale
sette - divertisse, mente
otto - ospitate
nove - miscellanea
dieci - cose che contano
undici - conclusioni
bibliografia - materiali di ausilio
si inizia la grande classificazione
in vista di libro zero: ecco il tentativo di indice.
dedica - a uno dei venticinque lettori
prefazione - a cura di maurizio
introduzione - la base ortogonale
ringraziamenti - chi c'è c'è
zero - in un freddo inverno
uno - succede a me stesso
due - gente da treno
tre - via crucis
quattro - san valentino
cinque - otto di marzo
sei - in lingua originale
sette - divertisse, mente
otto - ospitate
nove - miscellanea
dieci - cose che contano
undici - conclusioni
bibliografia - materiali di ausilio
Iscriviti a:
Post (Atom)