quando la consolazione della parola viene meno allora tutto sembra triste e senza senso, e non si vedono stelle nel cielo, e la notte diventa solo un percorso inquieto verso un nuovo giorno avaro di promesse. e non sei più così sicuro di trovarci la strada, quella che stavi cercando.
una canzone,
solo qualche parola,
rompi il silenzio
questa lastra di ghiaccio,
di sottile paura.
vola paloma,
sopra questa pianura,
non ti fermare.
laggiù, lontano, pace
dopo questo tormento.
ed un momento
di cessata tristezza,
di serenità.
ma queste nubi,
dopo la sera, notte,
buio, silenzio.
waiting to become a member of the dead poet society. il tutto a (suo) tempo debito, intendiamoci.
solo i poeti, in quanto capaci di mettere più a rischio di tutti il proprio linguaggio fino quasi a smarrirlo, sono in grado, in questa condizione di povertà interiore, di ritrovare il senso del sacro e quindi l'intimo rapporto che unisce l'essere all'uomo. (heidegger, sul pensiero poetante)
Visualizzazione post con etichetta apt. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta apt. Mostra tutti i post
lunedì 3 agosto 2009
venerdì 21 novembre 2008
la guerra è finita?
faccio la doccia
in tarda sera, prima
di aver riposo.
riflessioni severe,
ma senza conseguenze.
esami senza
appello, commissione
sciolta, assente.
guerre finite, vinte
o perse, irrilevante.
fatico a dare
un senso a tutto questo
moto browniano.
vorrei sembrare
un principe di condè:
sonno sereno.
giovedì 20 novembre 2008
il mistero della casa bianca di via barbarù
Da 20081120_laCasaBiancaDiViaBarbaru |
bianche pareti,
in fondo al corridoio
un bagno rosa.
giro perplesso, sembra
proprio sia tutto a posto.
sotto, la strada.
stretta, bandiere stese,
gente vociante.
piccola parigi, ma
anche nuovo progetto.
senza certezze,
in balìa di sciocche
voci raglianti
di frasi fatte,
asini strofinanti
l'un l'altro: bravi!
il grande fiume
fredda torino,
oggi senza nebbia, ma
parva pavia.
il po, come ticino
scende maestoso, lento.
stirpe di celti
falsamente cortese,
luogo comune.
popolo vassallo, di
rinnegata dignità.
sul grande fiume
scorrono ricordi, mi
accompagnano.
lenta discesa.
laggiù, dopo le secche,
attende il mare.
oggi senza nebbia, ma
parva pavia.
il po, come ticino
scende maestoso, lento.
stirpe di celti
falsamente cortese,
luogo comune.
popolo vassallo, di
rinnegata dignità.
sul grande fiume
scorrono ricordi, mi
accompagnano.
lenta discesa.
laggiù, dopo le secche,
attende il mare.
lunedì 17 novembre 2008
il cerchio, ridisegnato
il giorno dopo,
segnali di panico,
resipiscenza.
nuvola corre veloce,
sulla piana, il sole.
alzo il volume,
prendo il ritmo, lascio
perdere voci.
ridisegno il cerchio:
io dentro, fuori tutti.
sono fragile,
difficile da spiegare
cosa, perchè.
tutto possibile,
solo, lo sgomento, di
fronte al mare.
segnali di panico,
resipiscenza.
nuvola corre veloce,
sulla piana, il sole.
alzo il volume,
prendo il ritmo, lascio
perdere voci.
ridisegno il cerchio:
io dentro, fuori tutti.
sono fragile,
difficile da spiegare
cosa, perchè.
tutto possibile,
solo, lo sgomento, di
fronte al mare.
phaselus ille

lucida follia,
pretesa di perdere
tutti i limiti.
metto tra parentesi
ogni reale inganno.
poche nuvole,
la luce del sole vi
passa traverso.
le costruzioni stese
hanno retto maltempo.
adesso rema,
malconcio ma convinto
dopo tempesta.
resisti, caro fagiolo,
si può attraversare.
del possibile
faccio grande speranza,
soave disegno.
dal buio della notte
porto nel sogno
affanno, turbamento,
caleidoscopio
di situazioni varie,
elegìe serene.
della storia zen
non capisco il senso,
del divenire
celebro ritorni di
passioni sconvolgenti.
passo paziente
attesa, per capire
fato novello.
succede spesso:
dal buio della notte
s'erge la luna.
affanno, turbamento,
caleidoscopio
di situazioni varie,
elegìe serene.
della storia zen
non capisco il senso,
del divenire
celebro ritorni di
passioni sconvolgenti.
passo paziente
attesa, per capire
fato novello.
succede spesso:
dal buio della notte
s'erge la luna.
giovedì 13 novembre 2008
la terza onda

And I'm here waiting for the third wave
And I'm here to see how it will be.
And I'm ready to kiss the third wave
And I'm ready to take all its slaps.
Brian Adams? Nonono, nientemeno che Davide Van De Sfroos (la terza onda, appunto)
E sun che a specià la terza unda e sun che per vedè cume la sarà
e sun pruunt a basà la terza unda e sun pruunt a ciapà tücc i so s'ciàff
cassandra crossing
nella miniera,
emozioni profonde,
gemme isolate.
scavo dentro me stesso,
una vana ricerca.
tutti i colori
del finire d'estate
sciolti, ingrigiti.
serve un magico prisma,
tenterò riprodurli.
non ne ho forza,
potere d'alchimista.
solo volontà.
ma pessimismo
di ragione cassandra:
non succederà.
emozioni profonde,
gemme isolate.
scavo dentro me stesso,
una vana ricerca.
tutti i colori
del finire d'estate
sciolti, ingrigiti.
serve un magico prisma,
tenterò riprodurli.
non ne ho forza,
potere d'alchimista.
solo volontà.
ma pessimismo
di ragione cassandra:
non succederà.
mercoledì 12 novembre 2008
il sonno della ragione
piccole cose,
trastulli quotidiani,
voci lontane.
prendo spunto da queste
pazienze sonnacchiose.
dalle camere
deserte, pochi suoni
interrompono
la lucida follia,
sinfonia di sogni.
mentre lontano
nuvole cariche di
pioggia dicono
di stare fermi,
aspettare pazienti
che il sonno passi.
trastulli quotidiani,
voci lontane.
prendo spunto da queste
pazienze sonnacchiose.
dalle camere
deserte, pochi suoni
interrompono
la lucida follia,
sinfonia di sogni.
mentre lontano
nuvole cariche di
pioggia dicono
di stare fermi,
aspettare pazienti
che il sonno passi.
scatola di cioccolatini
vita di striscio,
passo inutili carte,
senza valore.
mi nascondo, maestro
dei tanti equivoci.
tento di dare
senso al trascorrere
di questi giorni.
lontano, acciecato da
amara disillusione.
faccio tesoro
di lezione severa,
atarassia.
penso, ripenso,
rifarei tutto, come
novello forrest.
passo inutili carte,
senza valore.
mi nascondo, maestro
dei tanti equivoci.
tento di dare
senso al trascorrere
di questi giorni.
lontano, acciecato da
amara disillusione.
faccio tesoro
di lezione severa,
atarassia.
penso, ripenso,
rifarei tutto, come
novello forrest.
martedì 11 novembre 2008
vedo le barche passare
dubbi profondi,
ragione, sentimenti
appena scoperti.
dal balcone, vedevo
barche passare lente.
ne invidiavo
quella calma solenne,
placida danza,
dal mio subbuglio di
voraci scempiaggini.
poi la tempesta.
portatrice di moto,
forza gagliarda.
tutto spazzato
via, come catarsi.
tutto perduto.
ragione, sentimenti
appena scoperti.
dal balcone, vedevo
barche passare lente.
ne invidiavo
quella calma solenne,
placida danza,
dal mio subbuglio di
voraci scempiaggini.
poi la tempesta.
portatrice di moto,
forza gagliarda.
tutto spazzato
via, come catarsi.
tutto perduto.
letargo sicuro
pallido sole
nascosto, differito
a tempi migliori.
dominio di un freddo
demone invernale.
resta difficile
uscire alla vita,
tirarsi fuori.
un sicuro letargo,
opzione conveniente.
manco per sogno!
là fuori ti aspetta
nuova bellezza.
di tante cose
possibili, raggiungi
autocoscienza.
nascosto, differito
a tempi migliori.
dominio di un freddo
demone invernale.
resta difficile
uscire alla vita,
tirarsi fuori.
un sicuro letargo,
opzione conveniente.
manco per sogno!
là fuori ti aspetta
nuova bellezza.
di tante cose
possibili, raggiungi
autocoscienza.
lunedì 10 novembre 2008
palingenesi
resto stordito,
privato di ragione,
fuori registro.
guardo tutto scorrere
giù dal lavandino.
grande sciacquone,
piana metafora di
palingenesi.
nuova vita, da cocci
frantumati con foga.
magie perse,
sogni buttati al primo
vento avverso.
più che demiurgo
serve paziente sarto,
dal polso fermo.
privato di ragione,
fuori registro.
guardo tutto scorrere
giù dal lavandino.
grande sciacquone,
piana metafora di
palingenesi.
nuova vita, da cocci
frantumati con foga.
magie perse,
sogni buttati al primo
vento avverso.
più che demiurgo
serve paziente sarto,
dal polso fermo.
altro giro, altro regalo
visione chiara
di stati apparenti,
di calma piatta.
attorno percepisco
confusioni, incerte.
vele spiegate,
nessuna direzione,
rotta di collo.
barche solcano mari,
credono verso dove.
invece è solo
un vano passatempo:
sciocca regata.
come premio,
effimera emozione,
un nuovo giro.
di stati apparenti,
di calma piatta.
attorno percepisco
confusioni, incerte.
vele spiegate,
nessuna direzione,
rotta di collo.
barche solcano mari,
credono verso dove.
invece è solo
un vano passatempo:
sciocca regata.
come premio,
effimera emozione,
un nuovo giro.
il treno non aspetta
veloce, vento.
spazza via queste nubi,
tolgono il cielo.
così come un sonno
troppo lungo, interrompi.
il mondo chiama
con le sue noie, vuote.
senza sostanza.
due passi indietro, vi
assisto, spettatore.
eppure il treno
non aspetta, parte, mi
tocca correre.
metafora di
deiezione: perplesso,
prendo il binario.
spazza via queste nubi,
tolgono il cielo.
così come un sonno
troppo lungo, interrompi.
il mondo chiama
con le sue noie, vuote.
senza sostanza.
due passi indietro, vi
assisto, spettatore.
eppure il treno
non aspetta, parte, mi
tocca correre.
metafora di
deiezione: perplesso,
prendo il binario.
domenica 9 novembre 2008
ottmismi della volontà
seguo trepido il
volo della volontà
sulla pianura,
spero segretamente
nel successo finale.
lampi, nè tuoni
potranno ostacolarlo:
così deciso,
così sicuro, come
certo, saggio teorema.
pure, confuso
ed infelice vaga,
senza capire
chè quanto perso
può esser ritrovato:
basta crederci.
volo della volontà
sulla pianura,
spero segretamente
nel successo finale.
lampi, nè tuoni
potranno ostacolarlo:
così deciso,
così sicuro, come
certo, saggio teorema.
pure, confuso
ed infelice vaga,
senza capire
chè quanto perso
può esser ritrovato:
basta crederci.
empatia assoluta
alla domenica
senso strano di vuoto.
quelle nuvole
passano sulla piana,
vedono tutto lassù.
storie rotte,
cerchi di comprendere
la situazione.
cose dette, taciute,
mal poste, troppa fretta.
mancanze amare,
doloroso bagaglio
in eredità.
il mio regalo:
empatia assoluta.
fanne tesoro.
"Omen i-Estel Edain, ú-chebin estel anim”
(Ho dato la speranza ai Dúnedain, non ne ho conservata per me)
sabato 8 novembre 2008
orodruìn, monte fato
(da quando è mancata mia madre, diverse persone - più o meno volontariamente - si prestano non tanto a dividersi il suo ruolo ma quanto a vegliarmi benignamente stando due passi indietro. Il maledetto minimalismo brianzolo mi fa difficile rendere loro grazie come dovrei; invoco quindi il pensiero poetante per dar loro miglior omaggio, compatibile con la mia povera ispirazione attuale: questa poetica non è mia, ma è comunque d'aiuto)
cuore felice,
aiutato dal cielo.
dopo distacco
subìto, da crudele
resipiscenza leso.
bella la vita
di non capirci nulla,
se t'accontenti.
di ogni storiella zen
vedi il positivo.
e ti risvegli,
scordi la sofferenza,
torni leggero.
allora, corre
verso il monte fato,
inutilmente.
cuore felice,
aiutato dal cielo.
dopo distacco
subìto, da crudele
resipiscenza leso.
bella la vita
di non capirci nulla,
se t'accontenti.
di ogni storiella zen
vedi il positivo.
e ti risvegli,
scordi la sofferenza,
torni leggero.
allora, corre
verso il monte fato,
inutilmente.
venerdì 7 novembre 2008
specialone
tracce di vita.
il fine settimana
porta distacco.
lascio lontano cure,
imprese, compassioni.
torno al nulla,
divina riflessione,
possibilità.
rileggo gli eventi,
vi trovo qualche senso.
penso nèmesi,
cultura di sconfitta
portar vittoria.
è bello, solo
per essere successo.
ne vado fiero.
Iscriviti a:
Post (Atom)