domenica 23 ottobre 2011

sic transit

la forza dei forti consiste nel traversare le traversìe con occhio sereno. sappiamo che in qualche modo dobbiamo passare - eppure ci stupisce il come ed il quando. ci addolora e rimpiangiamo l'improvvida fine del giovine eroe, come sopportiamo malamente la saggia vecchiaia, e ancora di più ci ferisce la percezione del mancato disvelarsi di tanta potenza, come se tutta questa nemesi brutale fosse forse un atto dovuto, ma venuto troppo presto.

a me piace pensare sia tutto un gioco, una danza festosa, e che la musica non abbia mai a cessare e che la scopa non debba mai toccare a nessuno. solo che non va proprio così.

moderno icaro, nella fuga dall'ordinaria doglianza, hai volato ma sei caduto: e a chi ti guarda dal basso sfidare il calore del sole non può che sortire un commosso ringraziamento.

bestia furente,
d'inopinata hubrìs
grido feroce.
caldo l'asfalto e duro il
suolo: quale risveglio.

in un attimo
tante speranze perse,
vita fuggita.
quanto lottato a lungo
gettato via d'incanto.

bello quel gioco
più bello il cavaliere,
che senza paura

vola sereno
al suo crudo destino
d'icaro: grazie.


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