domenica 3 maggio 2009

il ritorno della pallavolo sull'erba

non è che il tempo non passi per nulla, anzi è finalmente di nuovo possibile uscire sul prato, issare la rete, tracciare il campo e ricominciare - esercizio di geometrica perizia - a tenere alta la palla nel cielo, ed a respingerla con grazia verso il compagno, ed a tentare di spingerla là dove non può più essere ripresa dalla squadra avversaria.
adesso giocare in tre contro tre è parecchio faticoso, eppure mi è grato questo sforzo che mi distoglie, almeno per un poco, dallo stoico esercizio, la quotidiana riflessione sull'essere e sul nulla: riflessione talvolta amara, avara di speranza.

guardo la palla,
liberata dal freddo
becco d'inverno,
rendersi rinnovata
meridiana presenza.


alzo le braccia:
rendo quieto omaggio,
rito pagano.
danza vivace, salti
di muraglia cinese.


mi rendo conto
di come questo nulla
sia meno grave


mentre, proteso e
serio, tento impacciato
un altro tocco.

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