venerdì 31 luglio 2009

inutile travaglio

alla fine, quando dopo esercizio di stoicismo hai raggiunto un atarassico distacco, allora, quando tutto sembra com'è realmente, vuoto, e nonostante questo restano sociali convenzioni - inutile travaglio - da onorare, il senso del nulla rivela tutto il suo grave contrappasso e tenta il rimpianto, la stolida letizia dell'essere inconscio nella matrice. per me chiedo un viaggio silenzioso, e un amico da salutare al ritorno, ma solo per confermarmi che esisto. o che una volta sono esistito.

triste risata,
alla mattina, specchio,
giudice muto.
l'immagine che vedo,
nemmeno poi la guardo.


automa stanco
riordino pensieri
resi sterili.
la gravità del nulla
ha tolto prospettiva.


così preparo,
solita transumanza,
un'altra tappa.


avanti, verso
l'inutile travaglio:
eccomi pronto.

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