domenica 12 luglio 2009

non finito

questo personale deserto dei tartari riserva qualche lampo di luce, pone tante domande, prepara nuovi percorsi. mentre la riflessione sull'essere e sul nulla diventa attesa di sfida, ed il senso ultimo del quotidiano perde significato assieme all'indebolirsi di questa teoresi di vagabondo che pone frammenti di TV spazzatura a fondamento di voli imprevedibili, ascese velocissime, e repentine picchiate: davvero al mondo non c'è sufficiente teologia e geometria.

rimango fermo
in attesa, paziente
sfida del nulla.
non ho certezze, solo
speranze, coltivate


come prossima
volta, come conato
distorto, come
triste volo del corvo
che sfugge l'uragano.


un altro sguardo,
tanta bellezza persa,
contro se stessa.


dietro la siepe
non c'è l'orizzonte, ma
forse, il mare.

1 commento:

Franca Maenza ha detto...

Efficacissimi gli ultimi sei versi,
che bello questo climax sospeso..