venerdì 28 agosto 2009

forma e consolazione di bottiglia

E andando nel sole che abbaglia /
sentire con triste meraviglia /
com’è tutta la vita e il suo travaglio /
in questo seguitare una muraglia /
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia. (meriggiare pallido e assorto, 1925)

montale, difficile a dirsi, efficace quando lo comprendi, o t'illudi di averlo fatto. molto semplice: l'essere, il nulla, giamaica.
tragicomica resipiscenza, quella del bardo deragliato, deluso dalla sua musica preferita: la muraglia s'erge impietosa, eppure da lassopra avevo visto il mare, raggiungere il cielo.

pallida luce,
dopo una notte cupa,
buia muraglia.
l'io dissolto, vinto:
amara, terza onda.

nella ricerca,
quotidiano travaglio,
perso l'essere
resta solo il nulla,
senza nessun ritorno.

grazie, bottiglia,
forma e consolazione
di questo giorno.

raccolgo i cocci,
faccio redenzione,
porto bagaglio.

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