giovedì 17 settembre 2009

cortesia, virtù cardinale cinese

il filosofo ci precede, e ci illumina a proposito della cortesia, tipica virtù cardinale cinese. essa è tacito accordo di ignorare reciprocamente la miserabile qualità morale ed intellettuale, e di non rinfacciarsela a vicenda (schopenhauer, consigli sulla felicità).

davvero è prassi necessaria tra i cialtrobaudi, dove solo un sistematico esercizio collettivo, omerico conato di bispensiero impedisce si verifichì uno spontaneo autodafè collettivo, per l'insostenibile vergogna di riconoscersi nella troppa pochezza.

ma una volta scampati, è momento di letizia. troppa infatti è la mia gioia nella momentanea fuga dal cialtrobaudo pollaio, troppo il mio sollievo nel rivedere le felici colline d'insubria, troppa la mia serenità di reduce dal tartaro, dalla falsacortese geenna, qui dove l'hybrìs del genius loci, se tenuta opportunamente a freno, è garanzia di rinfrescante schiettezza.

almeno fino alla prossima settimana. almeno fino alla fine di questa sordida cattività in quella denegata landa maledetta.

amici, sembra
passata la tempesta,
pioggia furiosa.
tornato dal tartaro,
novello montecristo.

ma non ancora,
questa è sola licenza,
breve respiro.
ma tanto basta, oggi
concede lieto fine,

per questa volta
il male è minore,
si può reggere

ed attendere
riscatto, di prossima
resurrezione.

1 commento:

Franca Maenza ha detto...

Zig zag
zig
zag,
poi un giorno
il punto.
(?)