mercoledì 16 settembre 2009

in mancanza di tubo catodico

la mancanza del tubo catodico mi ha regalato la riscoperta del filosofo, a spettro di caro abate faria. ho quindi assunto come mia una cosmogonica interpretazione di questo leviatanico contesto storico, assieme alla consolazione datami da un'etica esistenzialista di elogio dell'asocialità sciopenahueriana. manca solo una teoresi di finalismo, che continuo - senza apparente ragione - a vedere alla fine del nastro d'asfalto che corre dritto verso il blu. ma che soprattutto porta via, lontano da questa denegata terra maledetta.

se vedete in giro il dottor pangloss sputategli addosso, anche per conto mio.

la cella grigia
riflette questo cielo
stanco e fasullo.
leviatanica prassi
d'assoluto nonsenso.

trovo nel mero
dotto isolamento
qualche conforto.
con fatica, ma calma e
serena autocoscienza.

vedo la fine,
in fondo all'autostrada.
eccoti, mare.

senza motivo,
Pangloss, a la lanterne!
pure, speriamo.

il ricorso alla speranza, così come alla catalogna, permette di portare a musattico, pieno compimento la funzione digestiva. e tante altre cose, nel secondo caso. essa è segnale et pregna metafora di esistenza non-infelice. questa cesura di vita psichicamente corretta, assieme al suo trionfale compimento.

1 commento:

Franca Maenza ha detto...

L'ho stampata ed incorniciata.

P.S.: Cambiare lavoro....?