venerdì 16 ottobre 2009

catabolismi primo

del catabolismo, modus operandi contemporaneo imperante, distiguiamo varie fattispecie, ognuna perniciosa di suo, ognuna disgustosa da sopportare, tutte parimenti figlie del culto del non naturale e quindi del non necessario. distiguiamo quindi, e teniamole come malvagio dimonio da evitare. le prime che mi vengono in mente sono l'eccesso di offerta, la materializzazione dei beni immateriali, i monopoli, di qualunque genere, le certificazioni e l'eccesso di interdipendenze funzionali, con le limitazioni di responsabilità che si portano dietro.

andiamo ad approfondire. l'eccesso di offerta si manifesta mediante l'abnorme specializzazione della medesima, quando da un bene materiale necessario se ne deducono molteplici varietà di maniera niente affatto tali: al bando quindi i microporzionamenti, le lavorazioni del second'ordine e le fuoristagionalità spaziotemporali.

povero single
eccoti condannato:
monoporzioni.
raggirato, estorto.
ma a piccole dosi.

senza badare
ai prezzi unitari,
per comodità
consumi confezioni
non già prodotto vero.

nel frigo, spreco
di spazio, e di freddo.
nella dispensa,

dove sagace
dovresti far provvista,
risuona l'eco.

Ed è, superfluo chiosare, eco di quanto sei fesso. o fesso ti vuoi far fare.

piatti già pronti:
infame scorciatoia
dell'incapace.
rosticcere, vil razza
dannata, tentatrice.

dalle vetrine
della gastronomia
modo sirena.
la parvenza di cuoco
spacciata a caro prezzo.

il banco frigo,
sepolcro di buon senso
alimentare,

nei quattro salti
caporetto del gusto,
regno del sale.

non ho parlato, per carità di patria, dell'insalata in busta già pronta. il paradiso terrestre artificiale a soli 8 euro al kilo, combinazione lineare di tutti e tre i banditi.

fuori stagione,
concetto elementare
mi sembrerebbe.
invece, l'illusione
del tutto qui, adesso,

ha fatto strage,
promosso distorsioni,
tratto in inganno.
fragole in inverno:
cattiva aspirazione.

cibi remoti,
futili suggestioni
a nascondere

voglia di fuga,
oppure, banalmente,
pessimo cuoco.

- obedience and protection are relative (l'ha detto hobbes, c'è da credergli)

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