lunedì 30 novembre 2009

cappello accidioso


tutto sembra congiurare verso un tranquillo lunedì di sommessa oppressione: la pioggia imperterrita scende a rendere i panni pesanti, il treno riscaldato mercanteggia la fiera dignità del celtico transumare con la rassicurante mediocrità invernale dell'abbonamento mensile, il bisogno compulsivo indotto dal consumismo ci proietta solerte verso la prossima effimera meta, tappa di una corsa cui nessuno ci ha iscritti. è il momento di coltivare le libertà profonde, di pensare, di dire e di costruire: e poi anche questo pessimo novembre, metafora di pessima esistenza di servi soddisfatti, sarà terminato; e si potrà forse trastullarsi con l'ennesima nuova ipotesi di palingenesi - ed è un inganno un po' peggiore.

fine novembre,
il caldo del vagone
sorda tortura
dal cielo, tutto grigio
spento, nessun segnale

un giorno dopo
un altro: inutile
ripetizione,
rituali formale,
di parvenze di senso

fuggo silente
il cappello d'accidìa
la noia bruta

sorte incombente
per cui non sono fatto,
non m'appartiene.

- obedience and protection are relative (l'ha detto hobbes, c'è da credergli)

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