la superiore musicalità dei celti dei laghi viene messa a dura prova, offesa, alquanto infastidita da questi idiotomi, spigolose terricole cacofonie lutulente che gli spiacevoli barbari teutoni portano seco, e nemmeno si curano di tenere per loro e solo per i loro patetici conciliaboli.
mentre il mare chiama, ed io lo sciocco absoluto penso non sia ancora il momento giusto per tornare.
accanto a me,
inutili fonemi,
voci e fastidio.
un passo indietro, un
altro passo, indietro.
andate via,
fate presto, subito.
resterò solo.
è la mia missione,
mio demone sacro.
dalla memoria
arriva quella brezza
che mi chiama.
voglio tornare,
lasciate inutili
cose, al mare.
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