queste belle domeniche di novembre, con la pioggia fredda che batte, una giornata che, accorciatasi fin dall'agosto felice, è ormai un vago ricordo che fugge tra due notti lunghe lunghe, foriere di incubi che il tempo che passa rende sempre più veri, sempre più incombenti.
quanto silenzio:
non parlo con nessuno,
troppa fatica.
la persiana socchiusa,
fuori, non m'interessa.
adesso, penso,
non sono soddisfatto
da questo stato.
tutti i ponti tagliati,
le navi incendiate.
non c'era niente,
nulla da conquistare,
molto s'è perso.
mentre la notte,
una volta lontana,
ecco, s'annuncia.
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