lunedì 30 marzo 2009

continuo a non capire

nella notte vittorio ed io, come moderni tex willer e kit carson, abbiamo disceso rapidi e silenziosi la penisola. sino al mare.
perché si rinnovi, con il nostro sacrificio, la metafora esistenziale del viaggio alla ricerca di se stesso. oppure per verificare che alla fine del nastro d'asfalto ci sia veramente il blu. torniamo subito, abbiate fiducia.

sembro diogene,
dalla mia botte, che
offre usbergo
da terrene malizie,
da diurne baruffe


guardo il mondo,
continuo a non capire
questo affanno,
questo continuo, vuoto
cercare altro da se.


come non fosse
certo, non fosse chiaro
qual'è il problema:


procura guasto,
ed affanno, tormento.
passa, la notte.

1 commento:

Franca Maenza ha detto...

Quale dubbio solleciterà,
il mio giorno rarefatto?/
Cogito ergo sum?/
matita fece di me/
quaderno scritto.
(ottobre 1979)