domenica 17 gennaio 2010

controllore rosso, il misericordioso

un viaggio. l'elba. macchina, traghetto, ancora macchina, un treno, un altro treno, la metropolitana, l'ultimo treno - e ho smarrito il ticket appena fatto al volo. tanti, troppi farisei e sepolcri imbiancati nel frattempo. e la mia vita scorre veloce nel toboga del nonsenso e delle efimeràs emocìones. cerco di prenderla sul ridere, spesso non ci riesco: e la casa è fredda e vuota, e non ho nemmeno del latte in frigorofero per domattina. la lezione di giobbe non mi sembra poi così appetibile: la pratico solo perchè la sospensione del giudizio mi sembra l'alternativa meno insensata, e perchè leggo nella rottura della cintura un monito a non considerare soluzioni definitive.
in fondo l'esistenza di positivi sodali come san francesco e l'inaspettata misericordia dell'altrimenti inflessibile controllore rosso, impietositosi al racconto della storia della mia calamità odierna mi induce a dare credito ad un finale zen: temo quindi l'allagamento casalingo serale - a cura del vicino. o l'inquisizione spagnola, ecco quello sí che sarebbe un problema.

un monumento,
madonna temperanza,
almeno ex voto
un passo dietro un passo
scampo l'abisso

sopita hubris,
nel buio del cassetto,
resta riposta.
appassisco paziente,
scordati entusiasmi.

sanza nocchiero
guardo la gran tempesta
poco sgomento

e vedo, furbo,
tanti, troppi bicchieri
parir ricolmi.

- obedience and protection are relative (l'ha detto hobbes, c'è da credergli)

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