lunedì 15 novembre 2010

pioggia che lava via i detriti della notte

trovo interessante, della saggezza popolare, rifletterne sulla saggezza, appunto. certo, sembra facile passare il vecchio adagio di essere uguali prima di essere differenti per somma di chissà quale esperienza, di chissà quale storia vissuta. ma non serve poi a molto. che una mattina piovosa servisse a presto dimenticare l'ennesima nottata inquieta, questa dovevo ancora sperimentarla. é un conte sazzóne che vuole essere statisticamente sereno, adesso: il che significa che i suoi straordinari intristimenti divengano straordinari, appunto. e speriamo che la profezia si autoavveri.

basta, notte di
troppi sogni molesti:
sono fuggito.
una mattina grigia
vestita di nuvole

pazienti, stanche,
dilavaggio tranquillo,
e senza fretta.
esercizio di tardivo,
forse, ravvedimento.

senza l'ombrello
tutta l'acqua caduta
é fatta preda,

e la visione
dello sfregio notturno
tolta di torno.


- obedience and protection are relative (l'ha detto hobbes, c'è da credergli)

1 commento:

Franca Maenza ha detto...

Bella.
"senza l'ombrello
tutta l'acqua caduta
é fatta preda..." Bellissimi versi.